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10 luglio 2011 7 10 /07 /luglio /2011 19:09

A Firenze, mitica culla del Rinascimento, è arrivata l'ora di risvegliare i vostri sensi soprattutto il buon gusto. Che ne dite di provare il piacere di assaporare i tradizionali piatti della cucina toscana e scoprire la bontà della semplicità dei sapori? Vi proponiamo, di seguito, una serie di ristoranti che meritano di essere provati.

Celestino Ponte Vecchio

Nel cuore della città uno storico ristorantino continua a brillare sull'Arno: "Celestino Ponte Vecchio" che si è saputo rinnovare da antica fiaschetteria qual era ad un sobrio ed elegante ristorante. Il ristorante è situato all'interno della Torre degli Ubriachi, in piazza Felicità, in direzione di Palazzo Pitti. Come minimo, data la collocazione, (Torre degli Ubriachi) non si può non ordinare un bel bicchiere di Chianti! La cucina ricalca la trla genuinità della tradizione dei sapori del luogo, tipicamente toscana. Il ristorante è consigliato da numerose e accreditate guide e riviste di settore e fa parte del circuito Cravattino d’Oro, associato A.M.I.R.A.

La Giunca

La caratteristica fondamentale che contraddistingue "La Giunca" dagli altri ristoranti fiorentini è il grande clima di ospitalità che si respira non appena si varca la porta del locale. Il piacere del mangiar bene in allegria, dove i clienti sono considerati ospiti e come tali vengono serviti con il cuore, fa parte della filosofia del locale. Lo staff propone una cucina toscana rivisitata, alla scoperta di nuovi sapori, nel rispetto della tradizione regionale. Inoltre il locale, nel tempo libero, organizza visite alle Cantine e al Museo del Vino, alle Tombe Etrusche, Ville Medicee, al Pontormo ecc.

Cantina Barbagianni Duomo

Se desiderate trascorrere una seratina romantica e cenare a lume di candela, in un ambiente divino e ricco di atmosfera allora "La Cantina Barbagianni Duomo" è il posto ideale per soddisfare il vostro desiderio. La sala di ingresso e le due cantine di ambientazione medievale si presentano calde ed accoglienti, come la cortesia e la prfessionalità dello staff. Il menù è ricco e vario ed i prodotti impiegati sono accuratamente selezionati.Corposa ed interessante anche la carta dei vini, assieme alla produzione di pasta fresca e dessert fatti in casa.

La Pentola dell'Oro Santa Croce

Altro ristorante caratteristico è "La Pentola dell'Oro" a Firenze, situato nel quartiere di Santa Croce, proprio all'angolo di due piccole strade storiche, famose perchè anticamente ospitavano botteghe artigiane, dimore filosofali, fattucchiere e bordelli. Il ristorante propone una cucina ricercata e molto elaborata; una cucina di altri tempi. Lo staff è molto qualificato; a sua filosofia è quella di far resucitare ed apprezzare gli antichi e semplici sapori della cucina rinascimentale.

Conclusioni

I ristoranti indicati sono tra quelli più storici della città dove è possibile assaporare i tipici gusti della cucina tradizionale toscana

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9 luglio 2011 6 09 /07 /luglio /2011 13:57

Nella splendente Padova, la città del Santo, i ristoranti di antica e nuova tradizione sono tanti e scegliere non è davvero facile; ve ne è per tutti i gusti!

I ristoranti più ricercati di Padova

Padova, città solare, ospitale e aperta alle nuove culture è anche città del buon gusto e del rispetto della tradizione. Tra i ristoranti storici del centro, a pochi metri dalla Cappella degli Scrovegni, spicca “L’antico Brolo”, ristorante molto raffinato, elegante e classicheggiante situato la piano terra di in un antico palazzo cinquecentesco “dondi dell’orologio”, nel cuore della città. I menù variano, sono stagionali di fatti gli chef Massimo Taglioli e Giovanni Danese prediligono la freschezza e la ricerca della qualità dei prodotti. Il locale consta anche di una comoda veranda ove poter sostare per una breve pausa lavorativa o semplicemente per un happy hour. Per chi non si accontenta degli aperitivi ma preferisce godere di una cucina sostanziosa il ristorante “Trattoria ai Porteghi” è il posto ideale per le super abbuffate. Lo chef Diego Critelli ricerca personalmente le materie prime per offrire una cucina corposa e tradizionale nel gusto. Il locale offre anche un servizio molto attuale e inusuale e cioè il bicchiere di vino al banco (circa dieci referenze) e la Wine-bag. Per chi ricerca un clima particolarmente elegante e di altri tempi, il Caffè Pedrocchi è il luogo più indicato per sostare sia per una breve pausa che per un momento prolungato di ristoro. Pochi tavoli a disposizione, quindi è bene prenotare; tra le specialità più intriganti che lo chef propone vi sono le tagliatelle al caffè: sembrano che siano afrodisiache e risvegliano tutti i sensi! Per gli amanti del pesce “Ai Navigli” è tra i locali di nuova generazione dove è possibile degustare piatti prelibati a base di pesce fresco ma dove non manca la carne. Qui il risotto alla pescatora ed i dessert fatti in casa sono assolutamente da provare! Per chi vuole semplicemente mangiare una buona pizza allora il Ristorante Pizzeria "Gigi bar" è il posto che fa per voi. Il posto è uno storico punto di ritrovo per gli studenti, per chi lavora nei dintorni ed è molto apprezzato per il grande clima di ospitalità e semplicità.

Indicazioni utili

Di seguito indicazioni utili di alcuni locali sopra enunciati:

"L'antico Brolo" si trova in Via Corso Milano,22 Padova aperto tutti i giorni. Prezzo indicativo da 20 euro al 80 euro.

"Trattoria ai Porteghi" in via Cesare Battisti,105 Padova chiuso il lunedì a pranzo e la domenica. Prezzo indicativo da 26 euro a 38 euro.

"Caffè Pedrocchi" in via 8 febbraio 1848,11 Padova. Aperto tutti igiorni. Prezzo indicativo da 30 euro a 45 euro.

Caffè Pedrocchi PadovaGigi Bar PadovaAi Navigli Padova
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8 luglio 2011 5 08 /07 /luglio /2011 18:16

Il mitico super eroe della Marvel è tornato alla ribalta. L'uomo ragno colpisce ancora e con la sua ragnatela è riuscito ad ingabbiare i nostri cuori con un'affezione spietata verso la Nintendo DS che lancia il nuovo gioco "Spiderman 3" e il ritorno del mitico personaggio intramontabile che non finisce mai di stupire, con la sua forza, nel bene e nel male.

Spider-Man 3 per Nintendo DS

Dopo il grande successo di Spiderman 2 per Nintendo DS, non poteva mancare il ritorno del mitico Uomo Ragno. Lo sfondo, come in Spiderman 2, è la grande mela con i suoi imponenti grattaceli ma le novità sono tantissime ed esplosive.

La novità più sensazionale sta nella creazione di un sistema innovativo che vi sorprenderà. La grandezza del nuuovo Spider-Man 3 sta nella partecipazione attiva al gioco utilizzando il tuoch screen della console dal duplice schermo di Nintendo. Basterà semplicemente utilizzare un pennino sul vostro touch screen per vedere il mitico personaggio compiere le più fantastiche azioni, dall'arrampicarsi energicamente sui grattaceli con la sua ragnatela, a sferzare rudi colpi verso i suoi più accaniti nemici.

Sullo schermo apparirà una croce direzionale ed un piano nero sovrastato da una ragnatela. Il gioco inizierà quando comincerete a sfregare velocemente il vostro pennino verso il nemico che volete sfidare. Potrete dare calci, pugni, saltare gli ostacoli, arrampicarvi sui grattaceli e lanciare la vostra ragnatela.

Nel gioco l'uomo ragno dovrà salvare i deboli e portarli al sicuro lontano dai pericoli e lo dovrà fare alla svelta perchè avrà un limite di tempo per poter svolgere tutta l'azione.

La grafica è stata rimaneggiata ed è migliorata tantissimo rispetto al precedente Spiderman 2, i colori e le forme sono molto più dettagliati anche se non sono tantissimi perché la paletta della console Nintendo non contiene molte varianti di colori; i movimenti del personaggio risultano essere molto più armoniosi e fluidi rispetto alla versione precedente. L'unico aspetto che non ha subito alcuna variazione rispetto alla versione precedente ed è rimasto invariato è rappresentato dalla qualità del suono.

Perchè acquistare Spider-Man 3 per Nintendo DS?

Se volete provare in prima persona emozioni forti ed immedesimarvi appieno nel personaggio allora vale la pena destreggiarsi in questo spettacolare gioco d'azione.

Spider-Man 3 rappresenta la ricerca dell'innovazione tecnologica per Nintendo DS.

Spider Man 3 Nintendo DS
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8 luglio 2011 5 08 /07 /luglio /2011 16:17

Scegliere il colore più adatto per gli ambienti della nostra casa va fatto con molta attenzione. Non si tratta soltanto di una questione di gusto personale, ciascuno di noi privilegia un colore piuttosto che un altro, ma giocare con le tinte dei colori talvolta può rappresentare un rischio se non vengono impiegati con criterio.

I colori hanno un potere straordinario non soltanto simbolico e formale ma influiscono sui nostri sensi, la nostra psiche ed il nostro stato d’animo. La cromoterapia negli ultimi anni è diventata quasi una costante in architettura e la sua diffusione è stata dettata soprattutto dalla necessità di staccare la spina con la realtà frenetica.

Utilizzare dei colori troppo accesi, suggeriti talvolta dalla moda del momento, come nei mitici anni ’70 quando utilizzare un colore acceso stava a significare un modo originale di trasgredire ed esprimere innovazione, a lungo potrebbe stancare. Se è vero che la casa è il luogo da vivere a pieno, deve prima di tutto essere pensata "in toto" dai caratteri strutturali-funzionali a quelli formali.

I colori delle pareti sono la finitura finale, il vestito che la camera andrà a indossare ed è bene che sia cucito su misura in base a diversi fattori quale l'illuminazione, l'orientamento e la funzione che la camera dovrà assolvere.

Il bianco è simbolo della purezza trasmette senso di pulizia, di essenzialità; ideale negli ambienti spiccatamente moderni in quanto aiuta ad ampliare e illuminare gli spazi.

Il nero è ritornato di moda specie nella scelta di pavimenti o limitate porzioni di superfici, da evitare nei minimi spazi.

Il rosso colore della passione, se ben utilizzato, è in grado di conferire un effetto “volumizzante” alle forme in ampi spazi; ispira riservatezza, intimità, calore e senso di protezione. Non a caso spesso si ritrova in ambienti di stile etnico assieme all’arancio.

Il giallo è espressione di allegria, solarità e trasmette senso di libertà, stimola la concentrazione; è interessante impiegarlo in ambienti come uffici, camerette di bambini.

Il verde è un colore poco utilizzato ma nelle corrette tonalità evoca, tenerezza, giovinezza se è accostato al legno in ambientazioni country assieme all’azzurro pastello, altro colore fresco, luminoso e spirituale.

Il color lavanda, derivante dal viola, colore soppiantato per superstizione, negli ultimi anni si è preso la sua bella rivincita ottenendo un grande successo in quanto sembrerebbe che rappresenti il massimo del rilassamento; ideale nelle camere da letto, nei soggiorni e nei bagni.

rossoazzurrolavandagiallo
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6 luglio 2011 3 06 /07 /luglio /2011 18:39

Il cavallo a dondolo vanta antiche origini; il primo risale al XVII secolo e fu scoperto negli Stati Uniti e in Europa fece il suo arrivo nel XIX secolo affermandosi soprattutto in Inghilterra. Il cavallo a dondolo se in quegli anni era il giocattolo riservato ai piccoli lord, oggi finalmente è un desiderio pienamente realizzabile, accessibile a tutti ed è un sano divertimento di cui tutti i bambini possono godere.

Il cavallo a dondolo

Se si decide di acquistare un cavallo a dondolo per il proprio bambino è bene valutare degli accorgimenti sostanziali che ne stabiliscono la sicurezza e la durabilità. Generalmente il materiale nobile dei cavalli a dondolo è il legno duro come il mogano, il ciliegio, il noce e l'acero; essenze molto resistenti che vengono trattate ulteriormente con cera o lacca al fine di garantirne la protezione a lunga durata e la lucentezza. Bisogna osservare lo spessore del legno e le parti più soggette ad usura devono essere consistenti, massicce. Esistono in commercio anche cavalli a dondolo in plastica dura avente un'anima in metallo che ne determina la forma o in materiale espando rivestiti come per esempio il cavallo a dondolo peluche, molto più leggeri, meno pericolosi perchè più morbidi; anche la leggerezza è un aspetto da non sottovalutare in quanto cavalli eccessivamente leggeri risulterebbero essere poco stabili. Attenzione alle parti emergenti, nei punti di attacco degli accessori, dove vi sono viti e bulloni. Un buon prodotto deve possedere almeno i marchi CE ed EN71 se venduti in Europa.

Quali sono i cavalli a dondolo più ricercati?

Per i veri amanti dei cavalli a dondolo sia come oggetto di divertimento che da collezione allora "Cavallo a dondolo morello" è un bell'esemplare: il cavallo è in faggio oleato in colore nero, può essere strigliato, brigliato, sellato e addirittura nutrito attraverso la sua bocca leggermente aperta. Il costo è di 289 euro (19% Iva inclusa con l'aggiunta delle spese di spedizione). "Cavallo a dondolo Jolly Pop corn" in legno chiaro, ideale per chi ama prendersi cura degli animali; la coda e la criniera possono essere pettinate ed una copertina lo proteggerà dal freddo della notte. Il costo è di 244 euro (19% Iva inclusa con l'aggiunta delle spese di spedizione). Il cavallo a dondolo Chicco può adattarsi a tutte le età grazie all'esclusivo sistema " Easy Ride " che consente di regolare l'apertura delle zampe in funzione della forza e del peso del bambino. "Rodeo Chicco" Dim: cm 55 x 36 x h 39. Da 18 mesi+. Funziona con 3 pile AA non incluse. "Melissa" cavallo molto femminile, in tessuto chiaro, morbidoso e briglie in semilpelle e costa circa 125 euro. Il cavallo "Textile" schiacciando un bottoncino nitrisce e costa circa 72 eur.

Jolly Pop cornCavallo a dondolo morelloMelissaTexile
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4 luglio 2011 1 04 /07 /luglio /2011 13:54

I soffitti a cassettone hanno rappresentato un elemento di particolare pregio nell'Italia del 1500. Ampi spazi erano caratterizzati da solai lignei costituiti da travi a vista che incrociandosi formavano settori che ben si prestavano ad ospitare fini apparati decorativi.

I soffitti a cassettoni vengono introdotti in Italia intorno al XIII secolo ma fu nel 1500 che si diffusero nei più bei palazzi, arricchendo di prestigio ambienti di notevole importanza. La forma più semplice del cassettone è quella quadrilatera o rettangolare ma raramente si trovavano anche cassettoni dalle forme più articolate come quelli esagonali, ottagonali o addirittura circolari. I cassettoni potevano essere decorati o semplicemente caratterizzati con un'unica nota di colore in ambienti di minore importanza. Il cassettone si otteneva dall'incrocio di travi principali poste alla medesima distanza e travi secondarie caratterizzate da un diametro inferiore. Nei casi più complessi i soffitti a cassettoni diventano rilevanti elementi di abbellimento per gli ambienti in quanto si presentano con decorazioni molto più eleaborate, sia geometriche che floreali e spesso le medesime decorazioni sono arricchite con dorature ed elementi emergenti che caratterizzano i vari settori del soffitto ligneo come per esempio graziosi fiori posti al centro di ciascun settore. Un elemento fondamentale per la realizzazione di un corretto cassettone è la valutazione dell'altezza dell'ambiente che ne determina sensibilmente la profondità del cassettone. In effetti in locali piuttosto bassi qualora si voglia realizzare un cassettone è necessario realizzare una struttura poco profonda, senza rinuciare all'aspetto decorativo che lo caratterizzerà e lo renderà particolare. Negli ultimi tempi vanno molto di moda i cassettoni nudi con travi lignee verniciate di bianco per ambienti più attuali in stile country.

see filename | Source my camera | Date see metadata | Author sailko |ceiling by giorgio vasari | Source (my camera) | Date see metadata | A
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3 luglio 2011 7 03 /07 /luglio /2011 18:09

Scegliere il colore più adatto per gli ambienti della nostra casa va fatto con molta cautela. Non si tratta soltanto di una questione di gusto personale ma giocare troppo con le tinte talvolta può rappresentare un serio rischio.

I colori hanno un potere straordinario non soltanto simbolico-formale, ma possiedono la grande capacità di influire sui nostri sensi, la nostra psiche ed il nostro stato d’animo. La cromoterapia negli ultimi anni è diventata quasi una costante nell’architettura moderna e la sua diffusione è stata dettata dalla necessità di staccare la spina con la realtà frenetica; chi non soffre lo stress e a chi non piace rifugiarsi in rilassanti centri benessere o magari restare comodamente a casa propria vivendo gli ambienti nel massimo della tranquillità? Utilizzare dei colori troppo accesi, suggeriti talvolta dalla moda trasgressiva del momento, come negli anni ’70 quando utilizzare un colore acceso stava a significare trasgressione ed innovazione, a lungo andare potrebbe risultare pesante e stancare la vista. I colori sono la finitura finale, il vestito che la camera andrà a indossare; tale vestito è bene che sia cucito perfettamente su misura in base a diversi fattori quale il grado di illuminazione, l’orientamento e la funzione che la camera dovrà assolvere. Il bianco è il colore più utilizzato, simbolo della purezza trasmette senso di pulizia, di essenzialità; ideale negli ambienti spiccatamente moderni, il bianco aiuta ulteriormente ad ampliare gli spazi. Il nero, colore molto apprezzato negli anni ’70, è ritornato di moda specie nella scelta di pavimenti o limitate porzioni di superfici in contrasto con il bianco o il rosso. Il rosso colore della passione se ben utilizzato, in maniera decisa, conferisce un effetto “volumizzante” alle forme in ampi spazi; ispira riservatezza, intimità, calore e senso di protezione e spesso si ritrova in ambienti di stile etnico, assieme all’arancio. Il giallo è espressione di allegria, solarità e trasmette un senso di libertà, stimola la concentrazione; ideale in ambienti di lavoro come uffici, camerette di bambini. Il verde, colore poco utilizzato, nelle corrette tonalità evoca, tenerezza, giovinezza; molto interessante se accostato al legno in ambientazioni country, per esempio, assieme all’azzurro pastello, altro colore fresco, luminoso e spirituale. Il lavanda, derivante dal viola, colore soppiantato per superstizione, negli ultimi anni si è preso la sua bella rivincita ottenendo un gran successo; sembrerebbe che sia il colore per eccellenza del rilassamento; ideale nelle camere da letto, nei soggiorni e nei bagni.

pareti giallepareti bluparete verdeparete rossaparete lavanda
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2 luglio 2011 6 02 /07 /luglio /2011 23:22

La scelta della boiserie vuol dire impreziosire un ambiente che si vuole rivestire di fine e autentica eleganza.

Negli ultimi anni la boiserie sembra sia stata rivalutata: presente sia in ambienti classici che moderni, oggi colpisce con il suo tocco di originale e spiccata eleganza. Il termine boiserie deriva da "boiser une chambre", che vuol dire decorare le pareti attraverso l'ausilio di rivestimenti lignei. Originariamente il rivestimento ligneo di una stanza aveva una sua funzione fondamentale e cioè quella di soddisfare la necessità di difendersi dal freddo e dall'umidità negli immensi saloni di antichi palazzi e castelli. Le prime boiserie erano realizzate con semplici tavole accostate ma ben presto si pensò bene di arricchirle e impreziosirle con ricchi e fantasiosi decori affiché potessero soddisfare non soltanto un aspetto funzionale ma anche formale. La boiserie nel corso del '600 e nel '700 divenne un elemento architettonico molto pregiato e fu molto apprezzata e impiegata specialmente in Francia. In Italia molto famosa è la storica boiserie di Francesco I dei Medici a Firenze. Di lì a poco i semplici pannelli lignei si tramutarono in vere e proprie opere d'arte, con l'introduzione di dorature, pannelli pittorici e di fini decorazioni a stucco, anche se la vera e classica boiserie rimane pur sempre quella in legno. Le essenze lignee più utilizzate erano il pero, la quercia, il ciliegio, il noce e l'abete, legni molto pregiati e resistenti. Le boiserie nel corso degli anni hanno assunto funzioni e aspetti formali diversi.

Le boiserie le ritroviamo in eleganti saloni, camere da letto, studi classici e a volte addirittura in antibagni di lussuosi alberghi. È possibile ritrovare sia boiserie dagli stucchi elaborati che costituite da semplici pannelli lignei naturali o laccati: molto eleganti e raffinate sono le bianche boiserie talvolta incorporate all'interno di grandi librerie in ambienti non necessariamente classici ma anche spiccatamente moderni. È consigliabile impiegare boiserie di legno naturale in ambienti spaziosi in quanto il legno con le sue tonalità conferisce un effetto ottico di restringimento spaziale e riduzione della luminosità. Per chi non ne vuole proprio farne a meno allora potreste optare per una semplice boiserie laccata bianca che dona allo spazio sinuosa luminosità ed eleganza anche in ambienti essenzialmente moderni.

boiserieboiserie bianca
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30 giugno 2011 4 30 /06 /giugno /2011 16:41

"Specchio specchi delle mie brame chi è la più bella del reame?". Da sempre gli specchi hanno rappresentato un oggetto molto affascinante sia nello scenario del mondo della fantasia che nella cruda realtà quotidiana di doversi necessariamente specchiare quando non ci si sente sempre perfettamente in forma, per radersi, per cancellare le sbavature del rossetto e così fare i conti con la cruda realtà!

Lo specchio è un oggetto indispensabile, affascinante, quasi magico. Anche Stilly (celebre protagonista del cartoon degli anni '80) si specchiava nel suo specchio magico per trasformarsi nei personaggi che desiderava. Nessuno può farne a meno per esplicare la propria vanità. Nel corso del tempo lo specchio si è rispecchiato a sua volta nel presente assumendo talvolta volti diversi con la sua poliedricità e capacità di trasformarsi e soddisfare le più svariate funzioni: utile per specchiarsi e non solo, un perfetto espediente per creare giochi di luce, abile illusionista di giochi prospettici, d'insolite forme e in grado di dare inusuali visuali allo spazio, allargandolo ove opportuno anche se realmente ci si trova di fronte uno spazio angusto. Lo specchio è un amico fedele, soprattutto delle donne e sin anche le meno narcisiste non ne possono fare proprio a meno. E molto apprezzati dagli uomini se piazzati a soffitto. Gli specchi dalle più svariate forme essenziali o elaborate, tondi, rettangolari, con cornici o semplicemente incassati nella muratura, nel corso degli anni si sono modernizzati soddisfacendo le esigenze del tempo. Molto comodi gli specchi portatili, o quelli ad ingrandimento. Addirittura nei bagni turchi è possibile optare per specchi antiappannamento, in maniera tale da specchiarsi comodamento sotto più elevate temperature. Molto interessanti sono le grandi specchiere a psiche, già diffuse nell'800, rivalutate negli anni '50, tornate di gran moda, dove è possibile specchiarsi interamente e avere almeno l'illusione di essere alte, delle vere fotomodelle; eleganti nel loro stile quelle veneziane consigliate in ambienti classicheggianti o di riproposizione di art nouveau. Oggi lo specchio è diventato un vero e proprio oggetto di fine design e di arredo: oggi è possibile sbizzarrirsi e scegliere specchi dalle forme più strane ed insolite; addirittura è possibile trovare in commercio specchi allungati ad onda che non solo ci creano l'illusione di farci sentire bellissime ma stimolano la fantasia e l'immaginazione facendoci sognare le onde del mare anche se piazzati su una parete bianca come la neve in pieno inverno.

specchio psichespecchio a soffittospecchio a pezzispecchio lungospecchio specchio delle mie brame
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29 giugno 2011 3 29 /06 /giugno /2011 17:33

È incredibile, il mitico juke box compie 80 anni e oggi merita di essere festeggiato a gran voce: Buon Compleanno Juke box, che sei riuscito con pochi spiccioletti a far sciogliere e sorridere anche i cuori più timidi, rudi e selvaggi. E oggi, anni in cui pullulano iPod, telefonini e cd portatili, ti sei preso la tua bella rivincita e rappresenti un desiderio, un simbolo per gli amanti della musica e del design.

Come non innamorarsi di quella magnifica scatola musicale in cui basta una sola monetina per arricchirsi di gioia, di speranza, di amicizia e di orgoglio? Ebbene quella magica scatola che negli anni '60 a volte risultava un po' ingombrante, oggi si è tramutata in un oggetto ricercatissimo, di gusto del design, di arredo e riesce ancora a sorprendere per il suo magnetico fascino: bastava una monetina e il gioco era fatto! Dal juke box esplodeva un arcobaleno fatto di luci, di note che rallegravano e talvolta si tramutava in un abile pioniere di abbordaggio, ottima scusa per far colpo, come nella memorabile scena del film di Vanzina in Sapore di Mare, dove sotto la capannina, la bella bionda abbronzatissima attirata dalle note, esibiva le sue conturbanti forme sotto le contagiose note del Ballo del Mattone.

Attualmente il re dei juke box, il più ricercato, è il Wurlitzer 1015, modello del 1946 ideato da Fuller che assieme a Miller della Seeburg ne rivoluzionarono il design con l'introduzione della plastica, della forma armonica e delle psichedeliche luci colorate da ricordare quella di Las Vegas. L'oggetto, prodotto in 56.242 esemplari, sfiora i 50 mila euro. E pensare che il Detubante del 1934, primo juke box prodotto dalla Wurlitzer, era una sorta di armadietto grigiastro, privo dei "bubble tubes" colorati, che a dire il vero alla vista non ispirava molto allegria.

Intorno a quegli anni il P10, un modello a 78 giri, consentiva di scegliere le canzoni tra 10 dischi messi a disposizione. Il mobile impiallacciato in noce, era caratterizzato da una parte trasparente da cui era possibile scrutare il meccanismo di funzionamento cambiadischi.

La vera svolta si ebbe con il Wurlitzer 850 del 1941, prodotto in più di 10 mila esemplari, dal design rivoluzionario e moderno, quello dall'immagine che con gli anni è entrata a far parte dei nostri desideri. Accanto alla Wurlitzer altre case produttici contribuirono alla diffusione dei juke box come la AMI e la Seeburg.

Wurlitzer P10
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