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18 giugno 2011 6 18 /06 /giugno /2011 14:07

Molte volte artisti che hanno contribuito a lasciare dei segni importanti nel panorama della storia dell'architettura sono appannati da altri artisti di nota fama che cavalcano l'onda del successo del passato. Flaminio Ponzio è un artista poco conosciuto ma che ha lasciato un suo particolare contributo nella Roma di fine '500.

Flaminio Ponzio oltre a dedicarsi alla ricerca dell’equilibrio spaziale, si diletta a farlo verso lo spazio esterno coinvolgendo lo spettatore con tutto il paesaggio.

Lo studio dei portali del Flaminio Ponzio rappresenta il nitido esempio di come l'architetto lombardo non si discosta del tutto dalla tradizione ma è ben disposto ad accogliere i primi sentori della corrente barocca.

Personaggio complesso com'era il suo tempo, una sorta di limbo tra passato e futuro, un periodo un po’ rimaneggiato quello del manierismo, dove la fantasia si scontra con la logica.

Un periodo che non è stato preso molto in considerazione dalla storia dell’arte. Il Ponzio si trova a vivere il suo tempo, non per questo un artista del suo calibro deve essere quasi ignorato. Bisognerebbe rivalutare anche i “piccoli o minori” grandi artisti che ad ogni modo, hanno collaborato e contribuito alla nascita di una nuova forma artistica.

Il tentativo del Ponzio sembra essere quello di voler trovare un punto d'incontro tra gli aspetti più propriamente classicheggianti della tradizione e quelli più innovativi, stimolati dalla curiosità, dalla volontà di dimostrare pieno controllo dell’uso delle forme nonostante la loro complessità.

Egli dimostra di possedere pieno controllo della sua espressione artistica, trovando un perfetto equlibrio tra le forme della tradizione e dell’innovazione. Il segreto probabilmente risiede proprio nella fusione delle forme.

Infatti i portali da lui concepiti ne sono un lampante esempio; l’originalità dei portali nell’avere una doppia faccia, una semplice ed un’altra elaborata, quasi a voler testimoniare il gioco tra le parti, il nuovo e l’antico, differenziate dall’uso di diversi materiali, intonaco contrapposto all’uso di mattoni a faccia vista, del bugnato sapientemente usato; il ricorrere a motivi decorativi ricchi di materia e di simbolismo, sono il chiaro esempio di voler osare; i timpani spezzati quasi a voler simbolicamente, mettere in luce la “rottura “col suo tempo con la capacità allo stesso tempo di avere il pieno controllo statico della situazione.

Flaminio Ponzio come un geniale fabbro è riuscito a fondere la complessità nella semplicità, una complessità semplificata con leggiadria.

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